Forse, ho pensato. non conosceremo mai il nome di questa studentessa dell’Università Azad di Teheran. Sembra invece che si chiami Ahoo Daryaei. Almeno ha un nome. Da ricordare. Da imprimere nella nostra memoria. Fermata dalla sicurezza perché avrebbe indossato il velo in modo “inappropriato”, Ahoo per protesta si è spogliata e ha cominciato a passeggiare tra la gente. Qualcuno la guardava. Donne in burka l’hanno lasciata sola. Indifferenti. O forse terrorizzate. Arrestata, rischia la vita. Penso che Ahoo, “gazzella”, sia una eroina.
Tuttavia nessuno, in Occidente, sembra preoccuparsene, mentre tra noi qualcuno ancora inneggia alla “rivoluzione islamica” del 1979. Un ritorno alla notte dei tempi. È facile, nella nostra parte del mondo, straparlare di “diritti” negati quando non si rischia nulla. Io sono con l’eroina di Teheran. Il video fa il giro dei social ma, per fare un esempio, oggi il “Corriere della Sera” le dedica poche righe. Mi sarei aspettato qualcosa di più. Mala tempora currunt, avrebbe detto il mio professore di latino.