Stavo pensando di scrivere qualcosa sull’anniversario della razzia degli ebrei romani del 16 ottobre 1943. Qualcosa di non ripetitivo, di non banale. Ne ho parlato tante volte e cercavo uno spunto che andasse oltre la condanna, oltre la memoria dell’orrore. Mi sono chiesto se ce ne fosse ancora bisogno. Se ancora fosse necessario alzare la voce. E mi sono risposto sì, c’è bisogno. 79 anni dopo c’è bisogno. Purtroppo.
Volevo partire da un dato personale. Giorni fa un ho ricevuto la cortese telefonata di un signore della comunità ebraica romana. Non lo nomino, perché era una telefonata privata. Mi chiedeva se per caso fosse un mio parente un certo avvocato napoletano di nome Scipione Rossi. Gli ho spiegato che non lo so. Mio nonno Scipione non era avvocato. Era campano, ma all’epoca viveva da tempo a Viterbo. È vero che di Scipione Rossi non ce ne sono e non ce ne sono stati molti. Ma non posso fingere di essere parente, neppure alla lontana, di quell’avvocato che, mi si dice, aiutò gli ebrei.
Poi ho pensato che mi avrebbe fatto piacere. Ne sarei stato orgoglioso.
Da questo aneddoto avrei cominciato. Poi ho visto le notizie di agenzia. E ho letto la dichiarazione di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio in pectore.
La riporto così com’è, integrale:
«Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l’Italia una giornata tragica, buia e insanabile. Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa. Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini. Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiano essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo».
Non ho niente da aggiungere. Sono solo felice che una nuova pagina della nostra storia si stia aprendo con queste parole. Credo che sarà una nuova e migliore Italia.
Un paio di giorni fa, al convegno sul fascismo promosso dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, ascoltavo l’intervento del prof. Mario Toscano, che ha spiegato come la storiografia del dopoguerra abbia affrontato le leggi razziali e i loro esiti con molto ritardo. Ricordo bene come nel manuale di storia del liceo sulla Shoah si potessero trovare solo poche righe. Una questione da approfondire. Riguarda gli storici. Ma la politica può fare la sua parte. Deve farla. Oggi Giorgia Meloni l’ha fatta.
Qui, se si vuole, la relazione di Toscano:
3 comments
Cesare Manfroni
Ottobre 16, 2022 at 12:07 pm
Devi scrivere, perché tu lo sai fare sicuramente nel migliore di modi . Lontano da pregiudizi e mistificazioni utilitaristici ma solo per rispetto della verità. Un onesto contributo per favorire la conoscenza e la pacificazione che se non ho capito male è quello che ha auspicato la senatrice SEGRE nel Suo interventi al Senato : basta riascoltarlo in ogni sua parte e non solo in alcuni “incisi ” usati per dare forza a ragioni di parte . Grazie Gianni per quello che scrivi !
Gianni Scipione Rossi
Ottobre 16, 2022 at 12:12 pm
Caro Cesare, grazie a te che leggi! Un abbraccio
Cesare Manfroni
Ottobre 16, 2022 at 12:07 pm
Devi scrivere, perché tu lo sai fare sicuramente nel migliore di modi . Lontano da pregiudizi e mistificazioni utilitaristici ma solo per rispetto della verità. Un onesto contributo per favorire la conoscenza e la pacificazione che se non ho capito male è quello che ha auspicato la senatrice SEGRE nel Suo interventi al Senato : basta riascoltarlo in ogni sua parte e non solo in alcuni “incisi ” usati per dare forza a ragioni di parte . Grazie Gianni per quello che scrivi !