La vicenda è talmente grottesca che non sarebbe neppure il caso di perdere tempo per parlarne. Eppure qualcosa mi sento di dire. Perché il protagonista di questo “caso estivo”, Roberto Vannacci, è un generale di divisione dell’Esercito italiano, già comandante della Brigata Paracadutisti Folgore. E io ho grande rispetto per chi sceglie nella vita di fare il militare di carriera.
È stata la scelta di mio padre, e so perfettamente di quali valori si nutre. Non è stata la mia scelta. Mi sono accontentato di fare il servizio militare come ufficiale di complemento, subito dopo la maturità. Non mi sono mai pentito. Avrei voluto fare il paracadutista, ma scoprii di soffrire di vertigini. A malincuore dovetti ripiegare sulla Fanteria, comandante plotone pionieri, 151esimo Rgt Sassari, mine ed esplosivi, per gli ignari.
Dunque mi dispiace che un ufficiale dell’Esercito abbia scritto e detto quello che ha scritto e detto. Lo ha scritto in un libro auto-pubblicato, cioè senza editore. Una modalità che oggi si definisce self publishing. Sembra moderna ma è antichissima. La differenza, rispetto al passato, è che grazie agli store online il libro si può diffondere moltissimo, come sembra stia accadendo, invece di marcire negli scatoloni della cantina.
Non leggerò questo suo Il mondo al contrario. Mi bastano e avanzano le citazioni circolate sulla stampa. Il Vannacci ovviamente lamenta di essere stato travisato, che lui non è razzista, né omofobo, è solo contrario al “pensiero unico”, retorica definizione di un presunto pensiero dominante, che in realtà non esiste, se non nell’auspicio di chi vorrebbe lo fosse, dominante. O nella testa di chi non sa opporvisi efficacemente.
Ne uso solo una di citazione. Non dal libro, ma dall’intervista rilasciata a Fausto Biloslavo per il Giornale. Riguarda la pallavolista Paola Egonu, che peraltro non mi è particolarmente simpatica. Biloslavo obietta sulla sua frase. E il generale, arrampicandosi sugli specchi, risponde: “È stata travisata. Paola Egonu è italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi”.
Mi chiedo se il Vannacci sappia quante Madonne Nere conta l’iconografia cristiana. Forse no. Vai a capire. Magari non si è neppure accorto che il premier britannico conservatore Rishi Sunak è di origini indiane. Forse non lo considera perfettamente inglese. Ma mi chiedo, soprattutto, se abbia mai letto quel campionario di idiozie che fu il Manifesto della razza, pubblicato il 14 luglio del 1938. Comincia con l’affermare che la razza è un concetto biologico, ma poi vaga confusamente tra cultura e civiltà.
Mi limito a riprodurre due dei 10 punti:
“4. La popolazione dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L’origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell’Europa.
5. È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l’invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l’Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d’Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio”.
Neppure gli “scienziati” del 1938 riuscirono a parlare di 4 mila anni. Neppure loro. E mi fermo qui.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito “farneticazioni” le parole del generale. Ci sarà un’inchiesta formale. Non so come finirà. Per ora, opportunamente, è stato rimosso dal comando dell’Istituto Geografico Militare.
Dò un suggerimento. Secondo il suo curriculum pubblicato su Wikipedia il Vannacci è carico di onorificenze. Ecco, che siano tutte ritirate, immediatamente. E spero che l’inchiesta si chiuda con la degradazione e l’espulsione dall’Esercito. Non pretendo la fortezza. Il libro, ovviamente, non si può ritirare da commercio. La libertà di pensiero è sacra. Ma quel suo pensiero malnato lo diffonda da privato cittadino, senza più sporcare la divisa e le stellette che ho indossato e che rispetto.