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“Anche Israele, però…” a Pomigliano d’Arco

Luglio 4, 20240

Pomigliano d’Arco, storica città industriale a due passi da Napoli. Venti minuti dalla stazione centrale e sei arrivato. Il collega Felice Massimo De Falco mi invita a parlare del mio pamphlet sull’antisemitismo montante, anche in Italia, dopo la strage del 7 ottobre. A Pomigliano non ero mai stato. Non era mai capitato. Le occasioni aiutano a scoprire luoghi e a incontrare persone. Arriviamo alla sala scelta per l’evento.
Nei giorni precedenti il manifesti affissi per segnalare l’iniziativa sono stati strappati. O corredati da insulti di ogni tipo. Ci sono abituato, non mi preoccupo. Si allarmano, piuttosto, le forze dell’ordine. Dunque il palazzo è circondato da polizia, carabinieri, finanzieri. Io li ringrazio sempre. Ci permettano di parlare e discutere in tranquillità, anche se la loro presenza allontana qualche cittadino che vorrebbe assistere. Un po’ di paura è comprensibile.

Ma già questo conferma come chi cerca di impedire di parlare di Israele non abbia ben capito il senso della democrazia. La nostra, e anche quella di Israele, dove chiunque può scendere in piazza per contestare il governo. Nella Striscia di Gaza no. Sarebbe bene tenerlo sempre a mente. Israele è l’unico Stato realmente democratico del Medio Oriente. I suoi cittadini, che siano ebrei o arabi, sono liberi cittadini. Come noi, italiani e occidentali.

I “pro-pal” ci sono. Con le loro bandiere, con le loro litanie contro il presunto Israele “criminale”. Saranno una ventina, giovani. Tenuti a distanza, protestano, perché in Italia si può. Avrei preferito che fossero presenti in sala, per ascoltare, intervenire, confrontarsi. Forse avrebbero capito qualcosa. Magari senza rinnegare le loro idee. Li avremmo ascoltati, avremmo discusso. Ma loro preferiscono gli slogan ai ragionamenti. Non capiscono che il dialogo è il sale della democrazia, come ha ricordato, in apertura dell’incontro, il vicesindaco di Pomigliano Domenico Leone. D’altra parte se l’acclamata scrittrice francese premio Nobel Annie Ernaux, 83 anni, difende un candidato alle elezioni legislative che dopo il 7 ottobre ha ha definito la strage un metodo di lotta per resistere, cosa vuoi che capiscano i ragazzi di Pomigliano, o di Roma, di Milano, di Torino, dove si scopre che una grande bandiera palestinese è stata collocata sul tetto del Politecnico? L’ignoranza, il pregiudizio, corrono veloci e l’antisemitismo si diffonde. Per contrastarlo andiamo in giro a parlarne.

Comunque, non è successo niente di grave. Loro hanno urlato. Noi abbiamo potuto ragionare. Lo abbiamo fatto con gli ottimi interventi dello storico Paolo Macry, del sociologo Luigi Caramiello, entrambi dell’Università Federico II, e con Daniele Yeoshua Coppin della Comunità Ebraica di Napoli. Pubblico numeroso e attento, come si suol dire, ma in questo caso è verità, non formula retorica di cortesia.

È andata bene. Ringrazio tutti. Magari ci saranno altre occasioni. Lascio Pomigliano contento. Ho incontrato persone intelligenti. Non capita così spesso.

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La Voce Impertinente (www.lavoceimpertinente.it), testata giornalistica online diretta da Felice Massimo De Falco promuove la presentazione dei libro “Anche Israele, però” di Gianni Scipione Rossi, giornalista e saggista, già Direttore di Rai Parlamento. L’evento è il 4 luglio giovedì ore 17, presso la Sala delle Capriate La Distilleria Culture District & Feltrinelli Point, via Roma 281 (alle spalle c’è un parcheggio gratuito).

Oltre all’autore, saranno ospiti il Prof Paolo Macry, storico ed editorialista, Luigi Caramiello, docente di sociologia nell’Università Federico II, Daniele Yeoshua Coppin, vicepresidente Comunità Ebraica di Napoli. Modera il dibattito lo scrittore Mario Volpe.
Saluti istituzionali del Vicesindaco del Comune di Pomigliano d’Arco, Domenico Leone
Sarà presente la Comunità ebraica di Napoli
Tutte le comunità politiche, religiose, civili e professionali della città sono invitate.
Il saggio si compone di undici capitoli in cui l’autore elabora la ferita del 7 ottobre e tutto quel che di negativo ha generato nella società italiana. Dai «frequenti episodi di intolleranza» che caratterizzano varie iniziative della galassia propal alla partecipazione respinta di donne ebree ai «cortei femministi» dello scorso 8 marzo.
Da «non una di meno», insomma, a «una di meno». E più in generale «l’antisemitismo mascherato da antisionismo» radicato in modo trasversale nella società, «coinvolgendo estrema sinistra ed estrema destra antioccidentali, con infiltrazioni anche in aree politiche considerate ingenuamente immuni».
Gianni Scipione Rossi si scaglia anche contro chi, come il fumettista Zerocalcare, ritiene espressione di un mondo imbevuto di ideologia secondo il quale Israele non dovrebbe nemmeno esistere. «Viene il legittimo dubbio che le iniziative per il Giorno della Memoria siano servite a poco», si rammarica il giornalista. «Forse bisogna ripensarle. E c’è da chiedersi se i professori delle scuole superiori che se ne occupano siano in grado, oltre a ricordare la Shoah, di insegnare parallelamente un po’ di storia contemporanea, senza scivolare nella retorica sugli ebrei morti, dimenticando i diritti degli ebrei vivi».

 

https://www.kompeterejournal.it/anche-israele-pero/

https://www.casertanotizie.com/attualita/2024/06/25/il-4-luglio-a-pomigliano-darco-la-presentazione-del-libro-anche-israele-pero-di-gianni-scipione-rossi/

 

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